lunedì 30 aprile 2012

DINAMICHE D'EQUILIBRIO (un titolo, cosa rara!)
A questa donna non è rimasto che il divertimento d'annoiarsi
A questo bambino un futuro da trapezista fra incertezze molto "in"
E come amici, le righe delle mattonelle della cucina. Da saltare, si badi bene!
A quest'uomo non è rimasto che firmare le pratiche dei propri rimpianti.
A questa vecchia tanti piatti rugosi da asciugare,
Come le tante lacrime versate sui brandelli del guinzaglio che il marito ha messo per anni
alle sue voglie e alle sue idee.
Ha tanto bucato da fare,quella vecchia: quello insoddisfatto di altre due generazioni.
A questa ragazzina non resta che usare il dentifricio per lavarsi la fica:
quella ha certamente molto più da raccontare.
E così che diranno nei Folk/Talk Scempio Show.



domenica 15 aprile 2012

Correva Dubaku e correva il Leone.
Del leone le zampe, di Dubaku 
il cuore, il sangue, la testa insabbiata di terrore.
Terrore bollente. Come il sole, che osservava e pensava
è così che ho sempre visto fare, per diventare uomini.
E Dubaku ansimava, e pensava
al villaggio che avrebbe costruito,
quello in cui uomo è chi accarezza le dune
ed abbraccia il vento. 
Che va a caccia solo di ombra fresca
come riparo per la calura. 
Le ginocchia spingevano in avanti
e la coscienza indietro.
Sempre indietro.
E il Leone correva e pensava
al branco che avrebbe formato,
dove il Leone è quello le cui impronte segnano 
un cammino infinito verso il sole.
E i due corpi si scontrano
e Dubaku ed il Leone 
cominciano una danza di sangue.
E l'uomo diventa leone, ed il leone umano.
E' umano quando morde il collo di Dubaku.
E' umana la porpora che sporca
il villaggio ideale di Dubaku
ed il branco ideale del Leone. 
[Valérie Coquéricots - testo per i "Pretzel Cats"]